Arteterapia

La vita mi ha concesso un dono a cui spesso non ho dato il giusto valore. Il dono di saper creare con le mani quello che viene da dentro, riuscire a dar forma a quello che non ha parole, così ho spesso avuto modo di esprimere l'inesprimibile e di dargli una forma, un'immagine che diventa catartica. Spesso ho cresto solo per me: i miei quadri, i miei disegni, nascosti da un mondo che pensi non sappia, non possa capire e poi forse ciò mi è spesso bastato. Ho attraversato e sperimentato varie modalità di quell'infinito mondo che è la creazione artistica. Ho disegnato, dipinto, plasmato materia. Ho imparato e amato costruire con il legno, con  materiali di recupero, decorare con pennelli, aerografo, pastelli, acquerelli, acrilici, olio...Ogni materiale e ogni supporto ha un suo particolare modo si essere, ti guida nel suo prendere forma. Sperimentare, con gli strumenti più delicati come i pennelli così come con gli strumenti più pesanti: martelli, scalpelli, pinze, seghe e colori, colori, colori....che hanno preso vita dopo un lungo periodo di solo nero. Fondamentale è stato l'incontro con il mondo del tatuaggio a cui ho dedicato 20 anni di vita, lavoro e passione. Persone prima sconosciute, a cui sono profondamente grata, hanno afidato a me il loro corpo, le loro storie che ho interpretato, disegnato e tatuato spesso insataurando con loro rapporti profondi e intensi.  Ciò che poi diventa routine, moda, commercio, non mi soddifìsfa più. Ho chiuso lo studio per dedicarmi a ciò che più amo: mio figlio a cui ho sottratto troppo tempo in momenti delicati e sono tornata al senso più profondo del creare. Ho ripreso a dipingere e fare illustrazioni. In uno di quei momenti in cui ti chiedi il perché e il senso del tuo essere al mondo, ho capito che la mia dote manuale e creativa, indissolubilmente legata al mio percorso di vita, è stata profondamente terapeutica per me, perché non unire questo bagaglio umano di conoscenza e di capacità espressiva per offrire una possibilità in più anche agli altri? A chi vive sofferenza, disagio, alienazione, emarginazione? Ho intrapreso così un corso di formazione triennale in Arteterapis che ho concluso nel 2020. A causa delle restrizioni imposte durante il periodo del C19 e quindi della chiusura di tutte le strutture dove poter offrire e condurre laboratori di Arteterapia, ho strutturato e realizzato la mia tesi inventando dei laboratori online. Esperienza innovativa che ha richiesto un grande sforzo. Ho strutturato le sessioni pur non avendo a diposizione esperienze e studi a cui fare riferimento,  senza avere la possibilità di interagire in un luogo protetto (il setting fondamentale nelle sessioni di Arteterapia), non potendo offrire materiali e strumenti, non potendo seguire da vicino i partecipanti. Con i pochi materiali che ognuno aveva a disposizione nella propria casa, in quel momento in cui la solitudine e la paura hanno stravolto la vita di ognuno di noi, questa esperienza è stata meravigliosa e sono infinitamente grata ai partecipanti che hanno trovato in quello spazio la voglia di condividere, elaborare e creare vicini seppur lontani...Ci si adatta, ci si reinventa, si sperimenta....Sempre la Creatività aiuta a elaborare, a traformare i vissuti, a dare nuova forma anche al caos  e a Vivere.

L'arte cura, l'arte arriva dove altro non può. Il mondo di immagini archetipe, coscienti o non che ci portiamo dentro, possono essere esternate per essere guardate come altro da sè, per rendere coscienti di bagagli altrimenti insostenibili che ci portiamo dentro.

Alcune immagini di sessioni di gruppo e individuali